Pinocchio in lockdown
Chiuso in un appartamento poco prima di traslocare a causa del lockdown, un personaggio parla con se stesso ma anche con il mondo esterno. Lontano dalla sua città per impegni di lavoro e dalla sua compagna che gli confiderà di essere incinta, gioca per vincere la solitudine e l’impossibilità di uscire.
Qualsiasi elemento concreto o sonoro diventa pretesto per reagire e immaginare altre vite.
In questo isolamento forzato, come un moderno Geppetto, “costruisce" un imprevedibile rapporto tra genitore figlio/a, attraverso un gioco teatrale, in cui la favola di Pinocchio accade, quasi involontaria, citata; mentre sullo sfondo si susseguono buffe, le dinamiche che tutti abbiamo vissuto durante l’isolamento. Tra videochiamate, canzoni sul balcone e incidenti della vita quotidiana, questo futuro padre, sperimenterà la complessità e la bellezza di un nuovo rapporto, di una paternità sognata e una libertà ritrovata. Un attore. Solo. Pochi elementi scenici che caratterizzino l’interno di un appartamento pronto per un trasloco, Suoni e interventi sonori esterni. Musica. Un gioco di luci sobrio ma preciso. Elementi scenici al servizio del gioco d’attore. Alcuni momenti di teatro d’oggetto. Una recitazione ludica, comica, poetica.
DISTRIBUZIONE
Di Stefano Dell’Accio e Nino D’Introna
Con Stefano Dell’Accio
Regia Nino D’Introna
Scene Lucio Diana
Musiche e universo sonoro Alan Brunetta
Costumi Roberta Vacchetta
Trasformazioni a cura di Studio Mutazioni/Michele Guaschino
Responsabile tecnico, luci e suono Alberto Fontanella
Fondazione TRG / Sciara Progetti Teatro / CIE Nino D’Introna