Paracadute

Testo, regia e concezione visiva: Nino D’introna
Con: Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
Musica e universo sonoro: Patrick Najean
Luci: Andrea Abbatangelo
Costumi: Robin Chemin
Assistente alla versione italiana: Anna Montalenti
Assistente alla versione francese: Angelique Heller
Tecnico luci e suono: Agostino Nardella
Tecnico di scena: Sara Brigatti

diffusione Italia: FTRG Barbara Cossi
tour@fondazionetrg.gmail.com

Co-produzione Cie nino D’Introna (Lyon/Francia)
e Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani (Torino/Italia)
L-compagnieL-fondation

Paracadute

“Paracadute” parla di due fratelli: uno che esiste e l’altro che è assente, uno che esiste e l’altro che è sognato; uno che esiste e l’altro sempre presente anche se ha cessato di esistere… Sottoforma di monologhi incrociati, questi due fratelli raccontano in parallelo la loro nascita, mischiano i loro ricordi per comporre la storia della loro famiglia e dei loro destini…

Yael Tautavel o l’infanzia dell’arte

Testo: Stephane Jaubertie
Regia e concezione visiva: Nino D’Introna
Con: Antoine de la Roche, Angelique Heller en alternance avec Charlotte Baglan, Cedric Marchal, Corinne Meric, Jacques Pabst, Alain Serge Porta
Scenografia: Charles Rios
Musica: Patrick Najean
Luci: Andrea Abbatangelo
Costumi: Robin Chemin, realizzazione Costumessa
Trucco: Christelle Paillard

Testo pubblicato da Editions Theatrales

Produzione TNG/CDN de Lyon

Yael Tautavel o l’infanzia dell’arte

Poiché tutti gli animali hanno abbandonato l’isola sulla quale abitavano, Gaetano racconta al suo fratello più piccolo Yael com’era la vita prima di questo vasto esodo. Ma come immaginare ciò che non si conosce?Per soddisfare la sua curiosità, Gaetano decide allora di portare suo fratello minore sulla “grande terra” e là potranno scoprire tutti gli animali che li fanno sognare.

Che gioia ritrovare l’ironia graffiante  e le parole spiritose di Stephane Jaubertie, che intinge la sua penna nell’inchiostro dei sentimenti, sempre al limite tra ridere e lacrime.

Che emozione tuffarsi in questa scenografia pura dove il regista sviluppa una tela immacolata, sulla quale si riflette l’anima dei personaggi. Un viaggio indimenticabile.

Quando si parla del lupo

A partire da “Cappuccetto Rosso” di Grimm e Perrault
Concezione e regia: Nino D’Introna
Con: Maxime Cella, Angelique Heller,Helene Pierre
Collaborazione musicale: Patrick Najean e Supershock (Paolo Cipriano e Valentina Mitola)
Luci: Andrea Abbatangelo
Costumi: Robin Chemin
Universo sonoro: Michael Jayet
Trucco: Christelle Paillard
Elementi scenici realizzati nell’atelier del TNG/CDN de Lyon

Produzione TNG/CDN de Lyon

Quando si parla del lupo

Con la magia del Teatro e una regia scolpita, Nino D’Introna ci offre la sua visione di “Cappuccetto Rosso”. Non volendo privilegiare né la versione dei fratelli Grimm né quella di Charles Perrault rivisita con libertà questo favola mitica, destruttura il racconto per mettere in luce ogni angolo nascosto e ci sorprende ancora. Se la paura del lupo è il cuore  di questo viaggio iniziatico, l’ironia graffiante sorge dal più profondo della foresta. Irresistibilmente l’innocenza accompagna il pericolo, il riso e il dramma camminano mano nella mano. Abilmente disegnati i personaggi rivelano tutta la loro complessità e la loro umanità. Ogni età della vita è celebrata in questa storia senza fine.